Mentre ci allontaniamo da quel
maledetto ponte per andare a conferire con il nostro Maggiore, inizia
a cadere una pioggia fredda, maledetta, greve, una pioggia così
densa che diventa neve. Abbastanza per creare qualche disagio, non
certo per fermare dei russi.
Il Maggiore Azi ascolta con attenzione
la nostra relazione, e così pure Otto Schmidt, un tipo strano che si
è unito alla nostra colonna: è uno scienziato, utile in quanto è
un po’ medico, ma con maggiore interesse per la sperimentazione che
per la sopravvivenza. Quando raccontiamo del compagno colpito alla
testa che si muove, anche se il fatto che gli manchi la metà destra
del cranio fa ipotizzare che sia morto, lui ci tranquillizza: è
normale, è la stessa reazione meccanica delle code tranciate di
lucertole. A riprova della sua fiducia, si avvicina al compagno
decranizzato: quando, però, questi si mette a camminare verso Otto
(cosa che le code di lucertola mozzate non fanno), il nostro dotto
dottore, prima va in trance, poi dà ordine di sparargli addosso. La
teoria va verificata.

E che dire dei maledetti ponti borghesi/capitalisti che fanno lo sgambetto ai nostri coraggiosi compagni?
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