domenica 4 febbraio 2018

Piano d'azione


Comincia a farsi sera, lì nella strada, sotto il tiro di quell’unico cecchino tedesco morto e non abbastanza morto. Il maggiore Azi è visibilmente irritato: possibile che un solo essere (non so se chiamarlo “uomo”) blocchi il trionfale incedere dell’Armata Rossa? Non abbiamo fatto la Rivoluzione con il fatalismo, ma con il coraggio e l’abnegazione.
Intanto, la situazione sembra essersi fatta più tranquilla: non piovono più pallottole, abbiamo portato Ludmilla e Vasijli nelle retrovie per le cure, il carro viene lentamente riparato. Ma non possiamo muoverci.
Decidiamo, infine, di far valere il nostro numero e la nostra potenza di fuoco: Fedor e il maggiore Azi elaborano un piano dinamitardo, che sarebbe piaciuto tanto al compagno bombarolo Molotov. Innanzi tutto, prendiamo nota mentale di una luce, che somiglia tanto ad un puntatore, che balena da una finestra: è lì che spareremo con il cannone del carro, ma il problema è che, se il cecchino dovesse vedere la torretta muoversi, avrebbe tutto il tempo di spostarsi. Per ovviare a questo problema, si creerà un diversivo: un gran polverone ottenuto con qualche candelotto di dinamite gettata in mezzo alla piazza.

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