venerdì 16 febbraio 2018

La talpa


Dormiamo poco. Il nostro valente dottore vorrebbe cogliere l’occasione della morte del compagno degambizzato per proseguire i suoi esperimenti, ma il maggiore Azi, con la pistola in pugno, lo convince a soprassedere. Vietata la sperimentazione diretta, ci dedichiamo alla speculazione astratta: è evidente, dai fatti e dalle intercettazioni, che in zona ci sono nazisti che conoscono esattamente la nostra posizione. Riteniamo assolutamente probabile che ci sia una talpa: potrebbe essere nel nostro gruppo o anche in una delle altre colonne che stanno valutando le possibili vie per il ritorno dell’Armata Rossa in Russia, visto che ci scambiamo indicazioni sulle reciproche posizioni. Decidiamo che, il giorno seguente, daremo un’informazione sbagliata sui nostri spostamenti: in tal modo, potremo sapere se qualcuno ci osserva direttamente o se ottiene informazioni su di noi grazie a quanto comunichiamo ai compagni delle altre colonne.
Il mattino seguente, ripartiamo verso Odessa. Il nostro piano, però, non può concludersi: a metà percorso, captiamo un SOS di un gruppo di nazisti, sotto attacco da parte di ribelli ucraini! Strano, perché pensavamo che fossero d’accordo…

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